venerdì 24 agosto 2012

Autogrill (parte 1)


Merda! Odio guidare di notte, odio guidare di notte in autostrada, odio quei cartelli con le tabelle di quanto manca al prossimo autogrill nelle quali ti viene indicato l'autogrill più vicino su tutte le possibili diramazioni e puntualmente credi di essere a 5 chilometri dal prossimo autogrill ma dopo 3 chilometri il tuo navigatore con la sua voce metallica gracchia "uscita più avanti" ... "tra quattro-cento metri spostarsi sulla sinistra....poi...prendi l'autostrada!" 

Merda...la spia rossa della benzina e' accesa da parecchio e ora? Quanti cazzo di chilometri mancavano al prossimo autogrill su questa autostrada dimenticata da dio e dai camionisti???
Chi ha disegnato la rete autostradale italiana era un matematico, ma senza patente!!!!
Sulle tratte di maggior traffico c'e' un autogrill ogni 30 chilometri, ma sulle tratte secondarie gli autogrill sono degli optional. Come se solo per il fatto che ci passano poche macchine queste vadano ad acqua. Neanche un TIR in autostrada, sembra un film di una notte post atomica...mi sento come Mad Max...ma con il serbatoio vuoto! Cazzo! Cazzo!

Perché non mi son fermato mezz'ora fa? Porcapaletta!

Mi sa che resto a secco...cazzoooo! no...miracolo! Sul bordo della strada l'unico cartello che sto cercando da mezz'ora! il distributore stilizzato con la mitica scritta 1500! Sono salvo.
Metto la freccia, infilo la corsia di decelerazione, mi incanalo nel parcheggio delle auto...nessuno! Meglio se prendo un caffè, sono le due di notte e ho ancora ameno due ore di macchina prima di arrivare a casa. 

Scendo dall'auto, l'aria fresca e' uno schiaffo in pieno volto, entro nel minuscolo autogrill, vuoto come il parcheggio, nessuno dietro il bancone, l'idea di "28 giorni dopo" sale dentro di me...l'autogrill fantasma, sono tutti morti, ora mi riempio la macchina di viveri, poi mi faccio il pieno e riparto verso l'alba di un giorno nuovo.

Non e' possibile che non ci sia nessuno, mi sporgo oltre il bancone, dietro la cassa nell'angusto spazio tra il bancone e lo scaffale delle sigarette un culo generoso fasciato da un paio di pantaloni rossi fuoco con la A bianca serigrafata sulla tasca posteriore. Uh...ma che fa? "Mi scusi" ... "arrivo subito...un momento" si alza con fatica facendo lo slalom tra tutti gli spigoli "maledette prese elettriche! basta un niente e non fanno più contatto, mi scusi ma il codice a barre faceva i capricci"
Una polo bianca con un'altra A rossa serigrafata rapisce il mio sguardo.


Un seno da guinness dei primati gonfia la polo che sembra sull'orlo di esplodere, sono incantato a guardare quelle forme esagerate, il seno enorme non sfigura comparato con quel culo altrettanto abbondante, la struttura fisica, non troppo alta sopporta benissimo tanta abbondanza...al terzo "mi dica" mi risveglio dall'estasi contemplativa..."mi scusi...ma una ragazza come lei e' l'ultima cosa che mi aspettavo di trovare a quest'ora di notte in uno sperduto autogrill in autostrada" mi sorride quasi divertita, avrà una ventina d'anni, paffutella, il ritratto della gioventù...
"beh...io pensavo che avrei terminato il turno senza vedere anima viva, lei abbassa di molto l'età' media della serata...e' la prima persona sotto i 40 anni che passa di qui" 
"Oh...grazie, visto che mi considera giovane...potrebbe darmi del tu! ma da qui alla fine del turno ne passeranno altri, magari più giovani di me!" 
"eh...non credo, stacco tra 10 minuti!" 
"beata te, la notte e' giovane, puoi ancora andare a divertirti. io invece dovrò guidare ancora almeno un paio d'ore!" 
mi guarda ridendo...
"macché, quelli della mia età a quest'ora di notte sono già tutti a dormire e l'unica possibilità che ho e' di andare a dormire anche io...sai che bella serata! ...allora cosa desideri?" "eh...se davvero ti dicessi cosa desidero penso che prenderesti a schiaffi....mi accontento di un caffè doppio in tazza grande!" "ahahah....arriva subito!" 
appoggia il caffè al bancone 
"il mio ultimo caffè della giornata, per l'unica persona simpatica di questa serata!"
"Grazie mille..." 
bevo il mio caffè proprio mentre arriva il suo cambio, un attempato signore con l'aria assonnata 
"quanto devo?" 
mi fa l'occhiolino e un gran sorriso 
"vai pure....buon viaggio!" 
"allora buona serata!" 
"ancora??? buona notte va più che bene!" 
"ah già scusa, il bagno?" 
"Fuori, è proprio qui dietro" indicando dietro il bancone "grazie mille, ciao".
Esco giro dietro al minuscolo autogrill e infilo il solito cesso autostradale, pieno di numeri di telefono di grandi troie pronte a fare di tutto con chiunque.
Liberare la vescica e' più impegnativo del dovuto, devo scacciare dalla testa i pensieri lussuriosi che affollano la mente di gesta inenarrabili con la giovane e paffutella autogrillina che mi chiede di macchiargli il caffè con il mio latte caldo. Il mio arnese non ne vuole sapere di rilassarsi, fortunatamente la natura che ha impedito di liberare la vescica quanto siamo in certe condizioni altrimenti rischierei di annaffiarmi la giacca.
Esco dal bagno e quasi sbatto contro una figura famigliare che appena mi scorge fa uno scatto indietro quasi urlando. 
"Ah...sei tu...che spavento che mi hai fatto prendere" 
ma quella voce...oh...e' lei, gonna lunga, lunghi capelli biondicci sciolti e non più raccolti sotto quello stupido cappellino rosso, i pensieri lussuriosi tornano ad affollare la mia mente. 
"ah...ciao! allora buona serata!" 
"ma mi prendi in giro?" 
sentenzia lei con aria divertita 
"ti ho detto che vado a dormire" 
"eh già, che spreco!" 
le rispondo sorridendo 
"sei l'unico che la pensa così!" 
"sono convinto di non essere l'unico, solo che magari non te ne sei mai accorta" 
"figurati! sono una donna,certe cose le capisco, fidati che sei l'unico, altrimenti di certo non andrei a dormire" 
"ah si? e cosa faresti?" 
la incalzo con aria maliziosa 
"penso che alla tua età potresti anche immaginarlo!" 
mi canzona sorridendo.
Quella frase mi rimbomba dentro, è come se avesse acceso un interruttore, faccio un passo verso di lei, le prendo la testa tra le mani e la bacio, sfioro le sue labbra con le mie, un primo bacio, lei schiude le labbra e accoglie il mio secondo bacio ma non mi fermo, la mia lingua si insinua tra le sue labbra e incontra la sua, le sue mani afferrano i miei capelli e la sua lingua saetta nella mia bocca avida, sento il suo respiro farsi pesante e le sue labbra premere contro le mie spalancandosi per permettere alle nostre lingue di incontrarsi meglio, dopo qualche minuto mi stacco e le sussurro 
"qualcosa di simile?" 
lei mi guarda dritto negli occhi 
"si,come inizio non sarebbe male, ma di certo non davanti al cesso di un autogrill nel quale lavoro per giunta!" 
"ah si? e dove per esempio?" 
sorride e inaspettatamente mi prende per mano
"vieni con me" 
Con passo deciso attraversiamo il piazzale dell'autogrill e mi conduce ad un piccolo cancello che si affaccia ad un parcheggio oltre la recinzione raggiungibile solo attraverso una stradina nei campi. Nel parcheggio tre macchine imbiancate dalla brina notturna. 

Attraversiamo il cancello e ad una vecchia volvo scura lampeggiano le 4 frecce. 
"entra"
lei sale e mette in moto 
"dove vuoi portarmi? ho la macchina nel parcheggio dell'autogrill" 
"a macchina spenta il riscaldamento non funziona scemotto!" 
si toglie la giacca e mi sale a cavalcioni afferra i miei capelli ed inizia a baciarmi selvaggiamente, il suo seno esagerato appoggiato al mio petto, i suoi glutei prorompenti sul mio inguine, abbasso le mani e le afferro i glutei, passo le mani sotto la gonna e trovo subito la sua pelle calda e liscia, un minuscolo perizoma contrasta con le sue forme abbondanti. Afferro quell'abbondanza di carne e la palpo voluttuosamente mentre lei inizia a muovere il bacino sfregando il suo inguine contro il mio sesso già completamente eretto. Scende con le mani e la sento armeggiare di fianco al sedile, non faccio in tempo a chiedermi cosa stia facendo che il sedile si ribalta con un colpo secco. Ora siamo coricati, il suo peso su di me mi manda in fregola, la sua lingua continua a esplorare la mia bocca. 

Il suo odore invade l'abitacolo, odore di gioventù mischiato all'odore di caffè, di fritto, di fumo e di panini abbrustoliti sulle piastre stravecchie di quei minuscoli autogrill. "profumi di buono"le sussurro mentre le bacio il collo "voglio assaggiarti...ora!" le intimo all'orecchio.

Lei non se lo fa ripetere, raccoglie la lunga gonna con le mani, scoprendo le sue splendide e carnose cosce e risale lungo il mio busto, fino a sistemarsi a cavallo del mio viso, si aggrappa al sedile posteriore e appoggia un piede a terra. 
Il profumo della sua eccitazione raggiunge le mie narici, una miscela di dolci profumi giovanili e di orina trasudano del minuscolo triangolo di stoffa che ancora nasconde il suo sesso, lo scosto con le dita e ammiro le sue splendide e carnose labbra, appena contornate da un velo di morbida peluria chiara, il clitoride già completamente eretto fa capolino dove la peluria e' più folta, respiro il suo profumo e affondo la lingua, i suoi umori sono dolci quanto il suo profumo, le sue labbra avvolgono le mie, e la sua eccitazione e' fradicia come mai mi sarei aspettato. 


I suoi gemiti guidano la mia lingua, ogni volta che le sfioro il clito ansima pesantemente, serro i suoi glutei con le mani e la tiro a me, premo il suo sesso schiuso contro la mia bocca e avvolgo il clito con le mie labbra iniziando a succhiarlo. 


Le sue mani mi afferrano i capelli e i suoi gemiti aumentano, muove il bacino avanti e indietro sfregandomi il suo sesso sempre più bagnato sul mio viso, i suoi umori mi infradiciano il viso, sento le sue gambe tremare e aumento il ritmo e la pressione, la foga prende il sopravvento e un urlo mi avverte di ciò che sta per accadere e che non immaginavo che avvenisse, l'orgasmo la raggiunge e un fiotto di liquido caldo mi investe il viso, apro la bocca ed ecco un altro fiotto invadermi mentre le sue urla soffocate continuano. Lei si abbandona sul mio viso ansimando, le sue cosce avvolgono la mia testa mentre le ultime gocce del suo orgasmo mi colano addosso. "tu sei nato per leccare fiche!!!" mi sussurra prima di baciarmi…

CONTINUA…

(la seconda parte la trovi qui) 

martedì 21 agosto 2012

Sfiorarti per pochi secondi....


Sono qui, seduto sulla solita panchina che aspetto di vederti passare mentre vai al lavoro o a studiare.
Passi tutti i giorni, la mattina, quasi sempre di fretta, quasi sempre con lo sguardo all'orizzonte o intenta a pasticciare il tuo telefono o frugare nella borsa....

Non ti accorgi mai di me, non senti il mio sguardo che ti segue, che si perde negli angoli della tua bocca, sul taglio dei tuoi occhi, il mio sguardo che indugia sul tuo sorriso quando parli con lui al telefono.

Ti guarderò passare anche questa fresca mattina, con l'odore di elettrico che invade l'aria dopo il temporale notturno...quanto avrei voluto essere con te questa notte, i nostri corpi avvinghiati, i nostri respiri fusi all'unìsono, il nostro piacere che si trasforma in gemito e poi in grido liberatorio confuso e coperto dal rumore del temporale, dai boati dei tuoni che sovrastano per potenza e intensità la tua voce che mi grida di continuare...

Avremmo lasciato i nostri corpi bollenti rinfrescarsi nella brezza mattutina che profuma di acqua e di estate, con la finestra spalancata e la tenda leggera che sventola dolcemente velando il sole che sorge...

Ti vedo arrivare, il tuo sguardo è sicuro, fiero, anche questa mattina passi e te ne vai senza accorgerti di me, piego il giornale, mi sveglio dal sogno e mi avvio verso l'ufficio...