martedì 31 luglio 2012

Dilemma




Fermarsi come tutte le sere a fare straordinario perchè il lavoro è sempre troppo e le persone poche.

Sbagliare bagno e trovarsi di fronte a due colleghe che si baciano appassionatamente, una ha sollevato la gonna dell'altra e inginocchiata a terra con la mano le fruga l'intimità mentre la lingua gioca sulla sua pelle....

Uscire lentamente chiudendo la porta senza fare rumore o avvicinarsi?

lunedì 30 luglio 2012

Sera di mezza estate

KullerMieTze
Eccola li...è proprio lei!
Inaspettatamente era li, a pochi metri da me, avevo sempre sperato di reincontrarla ma quella sera proprio non me l'aspettavo.

Lei non mi aveva ancora visto, o forse si, ma decisi di guardarla con insistenza sperando che il suo sguardo incontrasse il mio.
Successe, per un'attimo gli sguardi si incontrarono, distolsi lo sguardo ma ritornai a fissarla dopo qualche secondo quasi per accertarmi che non era stato un caso. Lei mi stava ancora guardando, sorrisi accennando un saluto che lei ricambiò. Era esattamente come me la ricordavo, il suo portamento, il suo modo gioviale e amichevole con le persone che la circondavano.
Era successo solo una volta, parecchi anni prima, una sera con amici, un passaggio in auto fino a casa in nome dell'amicizia che ci legava, una sosta non programmata, le labbra che si avvicinano e la passione che esplode, incontrollabile, poi la dolcezza del dopo, quasi a sottolineare il sogno che si era coronato.
La rividi qualche settimana dopo, ancora per caso, mano nella mano con colui che qualche giorno dopo il nostro incontro le aveva conquistato il cuore. Capii che ero stato la follia di una sera, che l'amicizia non era perduta ma era l'unico sentimento che ci poteva legare.
Ora a distanza di quasi 8 anni era li, a pochi metri, cerco lui tra gli amici che la circondano ma non lo vedo, un pensiero folle mi attraversa la mente, una flebile speranza si riaccende. La vedo prendere le sigarette e avvicinarsi all'uscita, il nostro vizio comune mi stava offrendo una possibilità, aspettai qualche secondo che parve un'eternità e uscii anche io, era li, sola. "Ma guarda chi c'è qui! Come stai?" "Bene e tu? quanto tempo è che non ci vediamo?" "Parecchio, parecchio davvero" "E come va? ti sei sposata?" una risatina mi fece capire che era meglio lasciare perdere, un suo amico ci raggiunse e dovemmo giocoforza interrompere la nostra conversazione, la sua combriccola se ne stava andando e mi lasciò con un laconico "ci vediamo, fatti vivo!"
Era una parola, come avrei fatto a contattarla? Non mi restava che una possibilità, il libro delle facce...mi collegai ad Internet la sera stessa, entrai in facebook, digitai il suo nome e cognome e attesi trepidante il risultato della ricerca...c'erano 4 contatti possibili e il quarto era lei!
Le scrissi un messaggio, "mi ha fatto piacere reincontrarti, non sei cambiata minimamente, cosa è successo in questi 8 anni?", la risposta arrivò il giorno seguente "anche a me ha fatto piacere reincontrarti, anche tu non sei cambiato, in questi 8 anni sono stata con una persona che ora non c'è più, se ne è andato per la sua strada"
Mi si aprì il cuore...la speranza cresceva!
Riuscii a convincerla ad uscire per un'aperitivo, serata semplice e stupenda passata a chiacchierare amabilmente, mi raccontò che aveva ereditato una casa in un paesino quasi in montagna poco distante, una bellissima casa in pietra con un vigneto, si ricordava della mia passione per i vigneti. Di fronte alla mia incredulità mi offrì di mostrarmi la sua nuova proprietà. Salì sulla mia macchina, guidai per circa mezz'ora per strade strette e tortuose, la conversazione si assopì, sentivamo entrambe il nervosismo crescere, sapevamo tutti e due cosa sarebbe potuto succedere, e cercavamo di capire l'uno verso l'altra se il desiderio era condiviso, quando non ero io a chiedere quanto mancasse alla nostra meta era lei a sottolineare che mancava poco.
Finalmente giungemmo a destinazione. Era una calda serata estiva, la luna quasi piena rischiarava le colline e le montagne con ancora qualche chiazza di neve delle abbondanti nevicate dell'inverno. Scendemmo dalla macchina e ci avviammo lungo una stradina sterrata, pochi passi e giungemmo nel cortile della cascina. Il panorama era emozionante, le lucciole puntinavano il vigneto e le pietre della casa rilucevano nel chiarore della luna.

Scendemmo pochi scalini e ci addentrammo nel vigneto, iniziai un'improbabile dissertazione sulla qualità dei vitigni e le tecniche di allevamento mentre sentivo il desiderio crescere. "Sei proprio fortunata, sarebbe il sogno della mia vita una cascina in un vigneto" le diedi una pacca sulla spalla ma non ritrassi la mano che rimase appoggiata, titubante in attesa di una sua reazione, si avvicinò e mi passò il braccio dietro la schiena, all'altezza dei fianchi. Fu come se mi avesse chiamato a se, mi girai e avvicinai il viso al suo, sentivo il suo respiro caldo e rotto dall'emozione, chiusi gli occhi e la baciai, dapprima dolcemente poi il desiderio aumentò e la foga prese il sopravvento. Mi mise le mani dietro la nuca e mi tirò a sè, come per permettere alle nostre lingue di trovarsi in tutta la loro lunghezza.
Abbassai le mani lungo i fianchi seguendo le sue prorompenti curve e le afferrai i glutei, trattenne il fiato e spinse il bacino verso il mio. Il mio sesso turgido la reclamava, sentii il suo monte di venere premere sul mio desiderio e immediatamente lei arretrò di quel poco sufficiente a frapporre qualche centimetro tra noi, smise di baciarmi limitandosi a guardare il mio viso, come se stesse cercando di capire se ero davvero io, piegai il capo e cercai di avvicinare le mie labbra alle sue.
Quasi simmetricamente mosse la testa all'indietro come per sfuggire alle mie labbra, cosa stava succedendo? Era a pochi centimetri da me, ma sembravano una distanza impercorribile, d'improvviso il suo sguardo assente si risvegliò, come se un flash l'avesse riportata li, con me, in quel preciso momento. La sua mano strinse i miei capelli dietro la nuca e mi tirò la testa all'indietro, lentamente ma inesorabilmente, non opposi resistenza, l'altra mano abbandonò la presa e si aggrappò al colletto della mia camicia, sciolse i primi due bottoni e lasciò il posto alle sue labbra umide della mia saliva, sentii chiaramente la sua lingua sfiorarmi il petto e un lungo respiro ad annusare la mia pelle. Alzò la testa guardandomi dritto negli occhi mentre la sua mano fulminea afferrava tutta la mia eccitazione attraverso la stoffa dei pantaloni stringendola quasi dolorosamente. Poi rimase immobile. Fu la goccia che fece traboccare il vaso, mi tuffai su di lei, incollai le mie labbra alle sue e le mani sui suoi glutei iniziarono a far risalire al gonna lungo le gambe tonde e bianche come il latte. Le mie dita incontrarono le coulottes di pizzo nero e il calore della sua pelle filtrava tra il tessuto leggero, risalii fino a trovare l'elastico che mi separava dalla sua pelle, forzai quell'ultima flebile difesa e la sua pelle liscia e calda mi riempì le mani. Il ritmo del suo respiro cresceva, la sua bocca avida iniziò a mordere le mie labbra come per invitarmi a continuare, piegai leggermente le gambe per afferrarla meglio, le divarcai i glutei e scesi verso la sua eccitazione, le dita incontrarono il suo caldo e umido desiderio. Quel contatto fece cadere la mia ultima titubanza, sfuggii la morsa delle sua labbra, mi piegai in ginocchio di fronte a lei sfilandole contemporaneamente le coulotte spingendola all'indietro per farla sedere su una grossa pietra dietro di lei. Schiuse le sue gambe per la mia bocca, la sua rada peluria scura era intatta, avvicinai il viso e il suo caldo odore dolciastro mi pervase, indugiai qualche secondo per godere di quel profumo immaginando il suo sapore, la sua impazienza prese il sopravvento e una sua mano si appoggiò sulla mia testa. La sua presa sui miei capelli aumentò mentre superavo i pochi centimetri che mi separavano da lei, sfiorai le grandi labbra con la lingua che si schiusero scoprendo le piccole labbra, lei inarcò la schiena e aumentò la stretta sulla mia nuca, affondo la lingua e un fremito la percorre, le sfugge un gemito soffocato, prendo il respiro e l'affondo completamente. La sua eccitazione mi bagna il viso, aumento la pressione, voglio sentirla tutta, il suo calore per me, risalgo leggermente e sento il suo clitoride durissimo, lo sfioro con la lingua ed un altro gemito le sfugge, il suo corpo mi chiede di continuare e io non ho intenzione di smettere. Mi concentro su di lui, lo bacio, lo serro tra le labbra succhiandolo dolcemente, le mie mani sulle sue cosce la serrano in una morsa di desiderio. È mia, i suoi gemiti ormai incontrollati mi urlano di continuare, il suo respiro affannato segna il tempo dell'orgasmo che sta per esplodere, è vicino, mi preparo a bere di lei, la sento trattenere il respiro mentre la sua schiena si inarca e un gemito sfugge dalle sue labbra contratte. Le sue gambe tremano mentre un fiotto dolciastro caldissimo mi invade la bocca. Perdo le staffe e continuo con maggior vigore ed eccone un'altro e un'altro ancora mentre i suoi gemiti si trasformano in urla di piacere. La sua mano abbandona la presa sui miei capelli, è sazia, sono sazio di lei, sposto le mie attenzioni sull'interno delle sue cosce baciandole. Il suo godimento gocciola ancora dal mio viso, mi prende la testa con le mani e mi tira a lei, avvicina il suo viso al mio, e mi bacia avidamente, la sua bocca asciutta fa da contraltare alla mia bocca invasa di lei, del suo piacere. Come un ferormone notturno il suo sapore sulle mie labbra riaccende il suo desiderio, la sua bocca ritorna avida, le mie labbra dinuovo martoriate dai suoi morsi, mi afferra per la camicia sfilandola dai pantaloni e mi invita ad alzarmi nuovamente in piedi mentre lei si sposta, sempre seduta sulla pietra avvicinandosi a me.
Mi alzo, le sue mani frementi afferrano la mia cintura e la slacciano con facilità, il bottone dei pantaloni è un baluardo insignificante in confronto al suo desiderio, nella penombra li sento scivolare ai miei piedi, la mia eccitazione è trattenuta a stento dai boxer aderenti bianchi che riflettono la flebile luce della luna, le sue mani mi stringono i fianchi e si spostano sui glutei mentre la sua bocca bacia il mio turgido desiderio attraverso la stoffa dei boxer. Sento il suo caldo respiro su di lui e il mio desiderio inumidire il mio sesso.
Le sue mani sui miei fianchi afferrano i boxer e li abbassano trascinando con loro l'oggetto del suo desiderio che scatta verso l'altro quando la morsa dei boxer abbandona la presa. Lei si ferma, lo guarda mentre le sue mani esitano ancora sui miei boxer ormai all'altezza delle ginocchia, lo afferra dolcemente, abbassa la mano per scoprirlo e liberarlo, violaceo e umido per il desiderio, alza lo sguardo e mi fissa negli occhi, un secondo che dura un'eternità, chiude gli occhi una frazione di secondo prima di portarselo alle labbra quel tanto che basta per prepararmi al contatto con la sua bocca. La mia più fervida immaginazione non si è minimamente avvicinata alla realtà, la sensazione al contatto con la sua lingua è un'esplosione di lussuria, la sua bocca calda lo accoglie quasi completamente, la sua mano abbandona la presa e si sposta in basso massaggiando lo scroto e spingendolo verso l'alto come per facilitare l'entrata del mio sesso nella sua bocca, mi sento in estasi, appoggio la mano sulla sua testa accarezzandole i capelli, i suoi movimenti sono sinuosi e mai prevedibili, aumenta il ritmo, poi rallenta aumentando la pressione delle labbra su di lui, si ferma, lo stringe con la mano massaggiandolo con vigore, poi lo scopre tutto e lo imbocca fino alla base, ansimo, ogni variazione è un tuffo al cuore, la sua imprevedibilità la mia tortura, un suo gemito e la scintilla che mi incendia, un rantolo mi sale dal profondo preannunciando l'orgasmo inarrestabile, le appoggio le mani sulla testa per staccarla da lui mentre i fremiti del piacere mi assalgono, lei oppone restistenza, vuole averlo mentre esplode, mi abbraccia i glutei per evere la certezza che non riesca a farle perdere la presa e lo affonda nella sua bocca mentre esplodo con un gemito prolungato, senza fiato. Sento la sua lingua roteare intorno al mio sesso che le dona tutto il mio piacere mentre le mie mani le stringono i capelli. Lo attende tutto, premendolo con la lingua sul palato, poi lentamente sposta la testa all'indietro liberando il mio sesso che esausto sta perdendo il suo turgore. Con un piccolo schiocco è libero...Lei si alza in piedi, gli occhi socchiusi, le nostre lingue si intrecciano portando il nostro sapore uno all'altra, i cuori si calmano, il battito ritorna regolare.
Abbracciati, ora coricati nell'erba, scrutiamo la notte nel vigneto, con le lucciole che danzano intorno a noi e i lampi all'orizzonte a testimoniare temporali lontani.


(Foto in apertura per gentile concessione di KullerMieTze:
http://www.facebook.com/pages/KuLLerMieTze-BBW/297268950305377)

mercoledì 25 luglio 2012

Blind Date


Finalmente dopo settimane passate chattando ha accettato di incontrarmi.
Il tutto e' iniziato qualche settimana prima nella solita community, avevo notato il suo profilo: un misto di rabbia e rassegnazione, una storia iniziata male e sul viale del tramonto, non aveva mai voluto dirmi se era sposata o semplicemente fidanzata, mi rendo conto che non so praticamente nulla di lei, conosco perfettamente il suo stato sentimentale, so tutto quello che quel pirla del suo uomo le ha fatto passare ma del resto nulla! Non so com'e' fisicamente, non ha mai voluto accendere la webcam adducendo mille scuse e non si e' mai descritta piu' di tanto, abbiamo parlato tante volte di sesso ma il tutto si riduceva ai suoi racconti di quanto poco le piacesse farlo con il suo uomo e quanto poco lui la apprezzasse o la rispettasse.
Conosco poco o niente di lei, non conosco neanche il suo nome, ci siamo sempre chiamati per nickname, so soltanto che ci vedremo domani sera alle 22.00 in quel locale frequentatissimo, indossera' un giubbottino Viola, sara' seduta al bancone nel punto piu' lontano dalla cassa e dovra' sembrare che non ci conosciamo e che ci vediamo per la prima volta.
Chi arrivera' prima dei due fara' in modo di tenere libero lo sgabello vicino, l'altro dovra' presentarsi con una frase ben precisa "secondo lei sarei troppo invadente se mi sedessi qui per bere qualcosa?" la risposta dovra' essere "No si figuri, sono appena arrivata, magari in cambio del posto a sedere potrebbe consigliarmi un drink!"
Mi intriga questo gioco delle parti, mi sento il James Bond dei "blind dates" o meglio, degli incontri al buio, mi immagino super elegante arrivare sgommando con il cabrio, entrare sfilandomi gli occhiali da sole, nonostante sia buio pesto, e lei bellissima, che lascia cadere il bicchiere a terra e mi raggiunge con un passo da vamp, io mi infilo gli occhiali, saliamo sul mio bolide e sfrecciamo nella notte verso non si sa dove.
Purtroppo non sara' cosi'...non ho nessun bolide cabrio, e lei ha gia' messo le mani avanti dicendo che sicuramente si sentira' impacciata e in colpa, perche' non lo ha mai tradito e quella potrebbe essere la prima volta...potrebbe anche non riuscirci ed essere troppo triste e la serata potrebbe essere un un vero disastro!

Ho indossato una giacca nera con un golfino viola come da accordi presi ieri nella nostra ultima chattata, parcheggiare e' stato un problema ma alla fine eccomi qui, di fronte alla porta del locale con mezz'ora di anticipo...Un respiro profondo ed entro, il locale non e' male, molto moderno, affollatissimo, musica di sottofondo ma ad un volume ragionevole, inquadro il bancone, alti sgabelli quasi tutti occupati lo circondano, vedo la cassa sulla destra, scorro il bancone verso sinistra ed eccola la...penultimo sgabello, giubbotto viola, l'ultimo sgabello e' vuoto...tuffo al cuore. Mi avvio verso di lei "secondo lei sarei troppo invadente se mi sedessi qui per bere qualcosa?" lei sobbalza e mi guarda...il suo sguardo e' triste, sembra quasi che abbia appena pianto, mi squadra dalla testa ai piedi con aria interrogativa, sbottono la giacca per mettere in mostra il mio golfino viola..."No, no...prego, sono appena arrivata" mormora mentre prende la borsa che ha appoggiato sullo sgabello libero...mentre mi siedo titubante la incalzo: "magari in cambio del posto potrei offrirle un drink" "oh...grazie" sussurra abbassando lo sguardo. Mammamia che imbarazzo, e' carina, ma davvero timidissima o forse e' solo affranta, il suo sguardo e' quasi assente e il dialogo decolla a stento, recitiamo entrambi la parte di due perfetti sconosciuti e inevitabilmente finiamo a parlare della sua complessa vita sentimentale con il suo uomo che la tratta male.
I drink si susseguono e forse l'alcool l'aiuta a sciogliersi..."il fatto e' che dovrei fregarmene e farmi la bella vita, come fa lui, fanculo lui e i miei sensi di colpa a farmi qualche bella scopata!...scusami un secondo....vado in bagno", era un invito? Dovevo leggere tra le righe? "Ti accompagno...e' la prima volta che vengo qui, almeno mi mostri dove sono" "ok, cosi' mi tieni la porta, le serrature sono quasi sempre rotte" mi risponde con un sorriso, cammino dietro di lei e entriamo nel bagno delle donne, stranamnte c'e' poca gente a parte una coppia di ragazze che si baciano in un angolo. Al contrario del locale il volume della musica e' alto, lei entra in un bagno "ecco...visto che ho fatto bene a chiederti di accompagnarmi? La serratura e' rotta! Mi tieni la porta?" "se ti fidi...si" "diciamo che mi fido, male che vada cosa vuoi che possa succedere? non hai mai visto una donna fare pipi'?" "Questa e' quasi sbronza...effettivamente si e' tracannata diversi drink..." penso tra me e me...e ora che faccio? Magari si aspetta qualcosa, le allusioni alle scopate al tradirlo, cosa vuoi che succeda...io mi butto...Apro la porta ed entro e la trovo a trafficare con la zip dei pantaloni "mi guarda ridendo..."questa sera sei il mio salvatore! Ti offri per tenermi la porta del bagno che e' rotta e ora mi aiuti con la zip che si e' incastrata? Cosa farei senza di te??" "Beh...probabilmente te la faresti addosso" riesco a bofonchiare. Approggiato alla porta la tiro verso di me e inizio ad armeggiare con la cerniera dei suoi pantaloni, la camicetta si e' incastrata nella zip bloccandone la discesa, la faccio risalire  e tento di abbassarla, come per magia scende liberamente, lei mi guarda dritto negli occhi "ci sai fare vedo..." "sono un uomo...metto i pantaloni da quando sono nato!" "ahhahhahha questo e' vero!" non lascio la presa e le calo i pantaloni, "uh...grazie...ma ora penso di farcela" "gia' che sono qui ti aiuto io....rilassati" lei sorride e si avvicina a me, un perizoma scuro spicca in contrasto alla sua carnagione chiarissima, infilo gli indici tra la sua pelle e l'elastico all'altezza dei fianchi e inizio ad abbassarlo lentamente con gli occhi fissi nei suoi, ora e' li di fronte a me, il suo sesso glabro a pochi centimetri dal mio imprigionato ancora nei miei vestiti, mollo la presa del suo perizoma e allungo una mano sul suo sesso, contemporaneamente la tiro a me cercando di baciarla. succede tutto il pochi secondi, la sua lingua si insinua nella mia bocca incontrando la mia riarsa dall'eccitazione, la mia mano affonda nel suo sesso liscio bollente ma ancora asciutto e la sua mano afferra il mio sesso non completamente eretto attraverso la stoffa dei pantaloni.
Fremo dalla voglia di assaggiarla, mi accovaccio, afferro le sue natiche e la tiro a me, affondando il viso tra le sue cosce semichiuse, lei muove le gambe per far scendere i suoi pantaloni e inarca la schiena per offrirmi il centro dei suo desiderio, il profumo della sua eccitazione misto al suo sudore mi inebria, trovo immediatamente il clito, turgido che fa capolino tra le sue grandi labbra, prendo a baciarlo, sfiorandolo con la lingua, lo accolgo tra le mie labbra succhiandolo voracemente mentre cerco di penetrarla da dietro con le dita, le sue mani afferrano i miei capelli, spinge in avanti il bacino bloccando la mia testa in una morsa voluttuosa, la porta del bagno mi impedisce di arretrare e la mia bocca affonda nel suo sesso, lei aumenta la pressione spingendo ancora piu' avanti il suo bacino, i suoi umori mi infradiciano il viso, la mia lingua si muove impazzita in quel caldo e dolce miele. Il tremolio delle sue gambe mi avvertono che sta per raggiungere l'orgasmo, si aggrappa ai miei capelli mentre mi sferra gli ultimi violendi colpi che mi fanno sbattere la testa contro la porta, sembra quasi un uomo da come si muove. Raggiunge l'orgasmo soffocando i suoi gemiti per paura di essere udita oltre la porta, si ferma e allenta la presa, il suo respiro e' affannato, mi alzo, il suo sapore nella mia bocca, il suo profumo sul mio viso...Lei prende a baciarmi, leccandomi il mento e le guance, sembra quasi che voglia riprendersi cio' che mi ha appena dato.
Le sue mani ora afferrano la mia cintura, la slacciano con una facilita' inattesa, sento i pantaloni sbottonarsi e la sua mano entrare nei miei boxer, lo trova, duro all'inverosimile. Ora e' lei ad accovacciarsi calandomi i boxer, lo afferra con fare deciso e sicuro e lentamente libera il glande, lo sfiora con la lingua, lo bacia e con un gesto deciso se lo affonda in bocca, fino in gola.
Risale lentamente, sento la sua lingua roteare sul glande per poi riaffondarselo in bocca, molla la presa e con la mano inizia a massaggiare le palle mentre la sua testa continua a muoversi, mi fa sentire i denti...lo fa con una maestria mai provata, risale fino a liberarlo quasi completamente e ancora una volta sento i suoi denti serrarsi su di lui, sul glande. Poi si stacca di colpo, sputa sulla cappella e si appoggia al muro, piegata, offrendosi a me, prendo coraggio e appoggio la cappella alle sue grandi labbra ma lei scatta in avanti sussurrando "non prendo la pillola...ti voglio dietro" ora capisco il motivo del suo sputo e la cosa mi manda in fregola. Cambio destinazione, appoggio il glande al suo roseo buchetto ed inizio a spingere, il suo sfintere cede facilmente, non e' la prima volta e scivolo nelle sue viscere con inattesa facilita', sento i suoi muscoli contrarsi e avvogerlo in una dolce morsa e il suo bacino inizia a roteare, l'afferro per i fianchi e mi lascio andare, la penetro con colpi decisi, i suoi glutei sbattono contro il mio inguine, difficilmente chi sta oltre la porta non si accorgera' di cosa sta succedendo qui dentro. L'eccitazione e' troppa e le esplodo dentro, affondandolo il piu' possibile, il mio latte bollente che invade le sue viscere le provoca un secondo orgasmo piu' forte del primo annunciato dai suoi gemiti che non riesce a soffocare.
Non pronuncia una parola mentre si riveste lentamente, lo sguardo a terra quasi colta dal rimorso per quello che e' appena successo. Quando siamo tutte e due vestiti e stiamo per uscire dal bagno rompe il silenzio "Non possono vedermi con te, esci prima tu, vai al bancone e siediti come se non fosse successo nulla, io arrivero' dopo, prendero' la mia giacca e usciro' salutandoti normalmente" "Va bene, mi aspetti fuori?" "No, non seguirmi, tu starai seduto al bancone per almeno 15 minuti poi te ne andrai" Era gelida, quasi come se mi odiasse "ci rivedremo?" "Non so, non e' detto, non e' la mia preoccupazione pricipale....ora vai" Esco dal bagno e le due ragazze che si stanno baciando mi guardano sorridendo, la meno mascolina mi fa un sorriso e l'occhiolino, ricambio il sorriso e vado verso il bancone. Mi siedo, dopo pochi minuti arriva lei, prende la giacca, mi saluta, un bacio sulla guancia e si avvia verso la porta, esce senza guardarsi indietro. Continuo a fissare la porta sperando che rientri, ma non accade, "un tequila sunrise per cortesia...fammelo forte! e il conto grazie"..."arriva subito"
Ripenso a quello che e' appena successo...ci speravo ma non me lo aspettavo, in chat mi sembrava diversa ma a volte dietro uno schermo le persone creano un proprio avatar e vivono una vita parallela trasformandosi in quello che vorrebbero essere piu' che vivere cio' che sono.
Quasi non mi accorgo che la sedia libera a fianco a me si e' appena occupata, "secondo lei sarei troppo invadente se mi sedessi qui per bere qualcosa?" un flash mi risveglia dai miei pensieri, giro lo sguardo verso quella voce, un visino gentile con un cappello quasi calato sugli occhi, giubbottino viola...sono confuso...
non so cosa rispondere..."ehm...No si figuri, sono appena arrivato....magari in cambio del posto...a sedere potrebbe....consigliarmi un drink!" allarga un sorriso  dolcissimo "certo!...certo...discretopassionale...scusa il ritardo, spero che non ti sia annoiato mentre mi aspettavi..." "No...no...figurati...temevo che non ci saremmo incontrati...sono andato un attimo in bagno...."

lunedì 23 luglio 2012

Ti aspetto per cena...

"Ti aspetto per cena" mi sussurri all'orecchio e già so cosa mi aspetta: il vino, il profumo dell'estate, la tavola imbandita....di te...

venerdì 20 luglio 2012

TUO...comunque tuo!





Lo so che sei gelosa e che non sopporti di dividermi con un altra, ma questa volta voglio farti capire che sono solo tuo, e che chiunque possa essere presente in quella stanza sara' solo un contorno, perche' sei tu l'unica destinataria delle mie attenzioni.
Tuo marito e' al lavoro, tornera' tardi come tutti i martedi' sera, lui e la sua partita di calcetto dopo il lavoro, il martedi' pomeriggio e' solo nostro. Sai che arrivero' alle 14,30 e suonero' il campanello, so che saliro' le scale e trovero' la porta socchiusa, entrero' chiudendomela alle spalle, ti trovero' sul divano, fasciata nel tuo accappatoio, ancora umida della doccia che ti sei appena concessa per essere pronta per me e gia' umida dei tuoi umori sollecitati dal pensiero di quello che ci regaleremo.
Oggi sara' quasi tutto uguale agli altri giorni ma profondamente diverso.
Suono il campanello, sento il portone scattare e salgo fino al tuo pianerottolo, trovo la porta socchiusa ed entro, attraveso il corridoio e giungo al salotto ed eccoti li, semidistesa sul divano, fasciata nel tuo  accappatoio che a stento cela al mio sguardo le tue abbondanti forme voluttuose.
Entro e mi sorridi, quel sorriso pieno di voglia che solo tu sai esprimere, di colpo il tuo sguardo si rabbuia e una smorfia di rabbia prende il posto di quel sorriso. L'hai vista, qualche passo dietro di me, il suo passo e' titubante, il suo sguardo curioso scruta la stanza, ti vede ed abbozza un sorriso timido. Vedo la tua rabbia salire, sono a pochi secondi da una lite furibonda. "Sally, lei e' Marta, Marta...lei e' Sally" "P-piacere..." il tuo sguardo e' ira pura, mi avvicino, giro dietro il divano e prendo a baciarti il collo "Bastardo!" sussurri "Come ti sei permesso di portarla in casa mia?" "calma cucciola...non e' per me!" Sally inizia a spogliarsi, fisico minuto, piccolina ma con un seno grande quasi sproporzionato rispetto al suo busto esile, un caschetto biondo, niente trucco, si sfila il perizoma scoprendo una passera altrettanto minuta, completamente glabra, la carnagione chiarissima contrasta con la poltrona di velluto blu nell'angolo della sala sulla quale si accomoda, proprio di fronte a te, visibilmente nervosa sembra non trovare la posizione giusta.
Prendo a baciarti con maggior trasporto, sento la tua tensione allentarsi, e l'eccitazione prendere il sopravvento. Scendo con la lingua lungo il tuo collo fino ad incontrare il tuo seno carnoso, sfioro l'areola dei tuoi capezzoli con le labbra, solletico il capezzolo con la lingua, le tue mani mi afferrano i capelli e mi spingono verso il basso, lo so cosa vuoi, vuoi che affondi la lingua nei tuoi umori, scendo ancora e mi trovo in ginocchio tra le tue cosce, la tua presa sui miei capelli e' salda e indirizzi la mia bocca sulla tua passera bollente, prendo a leccarti, dapprima con dolcezza poi con foga sempre maggiore, alzo lo sguardo e ti vedo fissarla con aria di sfida, i tuoi occhi parlano piu' della tua bocca "Lo vedi stronzetta? e' mio, solo mio!" affondo la lingua in tutta la sua lunghezza mentre le mie mani risalgono a stringerti i seni, inizi a roteare il bacino, spingi il tuo monte di venere contro la mia bocca ed esplodi in un orgasmo inatteso, serrando la mia testa tra le tue cosce, quasi urlando il tuo piacere. Quando allenti la presa riesco a rialzarmi, il tuo sguardo e' ancora diretto verso di lei, mi volto e la vedo, ha appoggiato un piede  al bracciolo della poltrona e la sua mano sta accarezzando il suo minuscolo monte di venere, le dita scostano le grandi labbra e liberano il clito, eretto e rosso per l'eccitazione. Le sorrido mentre tu mi slacci i pantaloni e li lasci scendere, i miei boxer aderenti trattengono a stento l'eccitazione, sono esattamente nella direzione del suo sguardo, la mia schiena cela alla sua vista il tuo viso, mi sposti e mi fai girare leggermente in modo che lei possa vedere chiaramente quello che mi farai, abbassi i boxer e lo afferri con decisione, lei continua a toccarsi ma ha accelerato il ritmo, scendi con la mano lungo l'asta a liberare completamente la cappella e le sfiori con la lingua, senza togliere gli occhi di dosso a lei, vuoi dimostrarle quanto sai farmi godere, è una di sfida, vuoi dimostrarle che solo tu riesci a farmi davvero godere.
Prendi a massaggiarlo con sempre maggior foga, accompagnando il movimento della mano con la bocca, lo sai che cosi' mi farai venire in pochissimo tempo, lo sai che mi manda in estasi sentire la mano scendere mentre la tua bocca lo accoglie, rotei la lingua madida di saliva, il tuo calore mi sta portando velocemente all'orgasmo...Ti stacchi e mentre continui a menarlo con tono deciso le ordini di raggiungerci, Lei ubbidisce, si inginocchia di fronte a me e si avvicina come per prenderlo in bocca, tu sorridi e lo allontani dalla sua bocca "ora pretendi troppo...te lo ha detto che e' solo mio?" "Si me lo ha detto...ma non resisto" "dovrai resistere, perche' qui i giochi li conduco io...ti concedo di leccargli le palle, niente di piu' per ora", lei si piega sotto di me e sento la sua lingua sfiorarmi le palle mentre la tua bocca accoglie dinuovo la mia cappella.
Sento l'orgasmo salire, di un'intensita' mai provata prima, sento la gola chiudersi e le gambe cedere, lo senti vibrare nella tua bocca, so che lo berrai come hai sempre fatto, fino all'ultima goccia, pochi secondi prima di esplodere afferri lei per i capelli e le pieghi la testa all'indietro, il tuo gesto inaspettato provoca a lei un lamento, forse per il dolore della tua presa nei suoi capelli, ti stacchi dal mio cazzo duro all'inverosimile e prendi a menarlo facendomi schizzare sul suo viso, il primo getto centra la sua bocca provocandole un conato di vomito, il resto le imbratta il viso obbligandola a chiudere gli occhi, una smorfia di ribrezzo segna il suo viso, si capisce che non ha un buon rapporto con il seme di un uomo, vedo un lampo accendersi nei tuoi occhi, la tieni ancora per i capelli e la forzi a prenderlo in bocca, lei muove il viso cercando di evitare il mio sesso ancora grondante del mio seme ma non ha successo, la tua presa e' salda e la tua forza notevolmente piu' grande della sua, sento il mio sesso scivolarle in bocca e la sua lingua ritrarsi per evitare il contatto con il mio latte.
Lei tossisce, e' chiaro che non ha gradito quel trattamento, le allunghi il tuo accappatoio "Pulisciti! Hai sborra dappertutto!" Mi tiri a te e mi baci con ardore, semisdraiati  sul divano, lei inginocchiata di fronte a noi, la guardi mentre si pulisce il viso con l'accappatoio, rossa come se fosse appena scampata al soffocamento, non le dai neanche il tempo di ralizzare cosa sta succedendo "Succhiaglielo, lo voglio duro come il marmo, muoviti, ho voglia...lo voglio in culo!"
Lei non osa contraddirti e prende a succhiarlo, ha un fare dolce, delicato, mi fa impazzire l'idea di lei che ubbidisce ai tuoi ordini, in breve tempo e' in piena erezione, pronto per te, per le tue voglie. "Siediti per terra - le intimi con fare quasi rude - appoggia la testa al divano!" Lei ormai e' ai tuoi ordini, non osa contraddirti e si posiziona esattamente come le hai ordinato, ti inginocchi sul divano accovacciandoti sul suo viso, "Leccamela...vediamo se sai leccare una fica"
Tu sei a praticamente a pecorina con la lingua di lei che ti fruga la passera, aggrappata alle tue chiappe le massaggia senza ritegno, e' chiaramente eccitata, sembra quasi piu' a suo agio con la tua passera sul suo viso che con il mio cazzo in bocca "Brava l'amichetta! Bravo hai scelto bene...e tu cosa aspetti? Lo voglio in culo...adesso!" ti sputo nello spacco delle chiappe e, con un colpo deciso, affondo la mia verga nelle tue viscere, un urlo accompagna l'ingresso, ti sento fremere, quasi fuori controllo i tuoi gemiti si trasformano in urla mentre esplode l'orgasmo, ti sento scendere come per aumentare la pressione sul viso di lei, la stai umiliando volutamente, vuoi fargliela pagare per aver osato unirsi a noi. Sento il tuo sfintere stringere la mia verga "Scopami la fica...ora!" esco e lo avvicino alle tue grandi labbra "Non vorrai mica scoparmi con quel cazzo sporco del mio culo?!?" sono disorientato, "aspetta...vado a sciacquarmi!" "Non aspetto proprio un cazzo! Fattelo pulire da lei, ci sa fare con la bocca no?" Titubante lo avvicino alle sua labbra ma lei non sembra gradire, ancora una volta sposta il viso per evitare il contatto, tu l'afferri per i capelli "muoviti...non ho tempo da perdere! Lo voglio adesso non tra un'ora!!!" il suo gemito di dolore viene soffocato dalla mia verga che le affonda in bocca.
Preso dalla compassione dopo qualche secondo lo sfilo dalla sua bocca e inizio a penetrarti, con foga, sono al limite della sopportazione "continua a leccare! Chi ti ha detto di smettere?" non ti ho mai vista cosi' autoritaria e senza inibizioni, sento le mie palle sbattere sul suo viso mentre ti lecca il clito, sento che sto per venire e te lo sussurro mentre mordo il lobo del tuo orecchio "Vienimi dentro, continua, non fermarti" esplodo in te mentre stai finendo la frase e sento un altro orgasmo raggiungerti.
Esco da te, sono esausto, mi tremano le gambe, mi inginocchio di fronte a lei ancora intenta a leccarti, le accarezzo i seni, la sua fica e' fradicia e reclama la sua parte, entro con facilita', un dito, due...tre, la sento gemere, ti alzi leggermente e le piazzi il tuo sesso grondante del mio seme sulla bocca, tenendola per i capelli la strusci sul suo viso, vedo il mio seme colarle lungo il collo, mischiato ai tuoi umori, finalmente anche lei ottiene il suo orgasmo, provocato dalle mie dita. "Ti avra' mica fatto credere che ti avrebbe scopata? Lui e' solo mio, e tu sei solo il giocattolo di una sera, rivestiti, il tasto a sinistra della porta apre il portoncino e l'ingresso...vai!"
Prende l'accappatoio e si asciuga il viso, il collo e i seni, il suo corpo profuma di sesso, non passera' inosservata scendendo le scale, si riveste, fa scattare il cancello ed esce, il suo viso non tradisce nessuna emozione, la segui con lo sguardo e quando si richiude la porta dietro di se mi guardi dritto negli occhi con aria severa "Brava la ragazzotta...e' riuscita a farmi godere! Ma tu...non farlo mai piu'! Sei solo mio, tutto mio, e non dividero' niente di te con nessun altra...neanche una goccia del tuo latte!"
"Si mia signora....mi perdoni?"
"Vedremo come ti comporterai martedi' prossimo...ora vai anche tu..."